Il nucleo Alzheimer della fondazione Menotti Bassani ha 31 ospiti letto contrattualizzati, cioè riconosciuti dal sistema sanitario regionale. È un luogo protetto, l’apertura delle porte avviene tramite badge o con codice. Le camere sono 17 di cui 14 doppie e 3 singole, tutte dotate di letti a tre snodi che possono essere portati a pochi centimetri da terra.
Dispone di un ampio salone luminoso che funge da sala da pranzo e luogo di aggregazione, dove si svolgono attività cognitive, manuali, motorie e feste di nucleo. Attiguo al salone si trova un giardino “alzheimer”, recintato e di facile controllo, con un percorso ben delineato, dotato di corrimano e completamente pavimentato con materiale specifico antitrauma. Nella zona centrale del giardino ci sono tavoli, sedie, panchine e ombrelloni che fungono da aree di sosta. Vengono coltivati fiori in vaso ed aiuole di erbe aromatiche che servono da stimolo mnemonico e sensoriale.
l’ospite residente del nucleo viene preso in carico da una équipe multi professionale che comprende: medici; infermieri; ausiliari socio assistenziali; educatori; fisioterapisti. Periodicamente viene effettuata una valutazione multi dimensionale e la definizione di obiettivi individuali da condividere con la famiglia.
Rette e informazioni
Per maggiori informazioni potete cominciare a contattarci attraverso la sezione contatti oppure cominciate a scaricare la carta dei servizi da sezione RSA
RETTE 2024
SINGOLA PICCOLA | € 80,15 |
DUE LETTI | € 79,10 |
Servizi socio – educativi
Gli operatori dedicati ai servizi socio – educativi propongono costantemente attività dedicate alla stimolazione sensoriale e cognitive degli ospiti. Allo stesso modo strutture e spazi sono pensati per poter offrire ai malati di alzheimer il miglior ambiente possibile ad accompagnare l’ospite nel decorso della malattia.
Nella sezione dedicata ai servizi socio -educativi sono riportate tutta una serie di attività che vengono normalmente proposte anche nella normale RSA. In questa sezione ci limitiamo a descrivervi proposte che hanno un particolare valore terapeutico per i malati di Alzheimer.
Sala multisensoriale “Snoezelen”
All’entrata del nucleo è predisposta una sala multi-sensoriale attrezzata per la stimolazione dei cinque sensi, funzionale al trattamento di ospiti con comportamenti non adattivi, per promuovere benessere e diminuire l’uso della terapia farmacologica. La metodologia Snoezelen ha prodotto interessanti risultati con un crescente numero di malati di Alzheimer, in particolare intervenendo favorevolmente nel trattamento dei cosiddetti “BPSD”, ossia i disturbi comportamentali nella demenza.
Doll Therapy (“terapia della bambola”)
Gli studi sulla terapia della bambola come cura per la demenza e l’Alzheimer si ispirano alla teoria dell’attaccamento formulata negli anni ’60 dallo psicologo John Bowlby. Bowlby si occupava di psicologia infantile e aveva teorizzato che la ricerca di costante contatto reciproco da parte del bambino e del genitore fosse la conseguenza di un istinto primordiale.
Uno dei primi benefici che si possono trarre dalla della terapia della bambola è una riduzione degli accessi di ira e degli stati d’ansia. Concentrare l’attenzione sulla bambola e avere nei suoi confronti degli atteggiamenti di dolcezza e affetto sono fattori che aiutano l’anziano malato a rilassarsi e hanno ripercussioni positive anche sull’alternanza sonno-veglia, limitando l’insonnia.
Un altro aspetto positivo può essere legato anche al risveglio di ricordi piacevoli: se l’anziano in questione è genitore o ha avuto occasione in passato di prendersi cura di un bambino, il semplice gesto di cullare il bambolotto cantandogli una ninna nanna può riportare alla mente emozioni e sensazioni legate a un momento felice della sua vita.